martedì 30 aprile 2013

Domenica a Campegli

Ore 8 presenti a Rebibbia Lewis, Melk e Alfettone. Partenza blanda sulla Tiburtina alla volta di Tivoli con doveroso sprint finale, proseguiamo raccogliendo gruppi e gruppetti i quali si accodano in modalità ciucciaruota evitando il più possibile di dare il benchè minimo cambio. Allo strappo di Vicovaro fiuto la fainata del gruppo e per non farmi sorprendere parto per primo portandomi dietro un Brunetto anch'egli Wiliermunito. 
Al bivio di Percile rimaniamo (finalmente) soli fino a Roviano dove un altro tizio si accoda per fare la salita insieme. L'infamata si concretizza a 500m. da Arsoli dove il tizio spalanca inseguito da me e Lewis preso alla sprovvista, lo lascio un metro avanti per sprintare a sorpresa alle sue spalle e lo passo negli ultimi metri. Il tizio non gradisce le mie incontenibili manifestazioni di gioia e di presa per il culo e tira dritto nascondendosi in un bar. 
La sosta ci sta tutta poi breve discesa e inizia una salita di 20km duretta e costante fino a Cervara passando tra mandrie di buoi e cavalli al pascolo. A Cervara sosta idrico-alimentare e per un paio di foto ma il dramma si sta consumando... 
Melk lascia scivolare la sua Canyon nuova di pacca addosso al muretto dove era appoggiata, viola in viso la rialza e scopre una dozzina di graffi sull'obliquo. Nella vallata rimbomba un bestemmione e il fragore della borraccia scaraventata a terra. Un uomo distrutto. 
Rincuoriamo Melk convincendolo che sono solo pochi graffi facili da ritoccare e ripartiamo. 
Subito uno strappo al 10-14% e siamo oltre quota 1000mt. la strada sale abbastanza regolare ma il problema è che non finisce mai !!! Nessuno ricordava quale quota dovevamo raggiungere per arrivare a Campaegli e la speranza di scollinare naufragava dietro ogni tornante. 
Finalmente alla meta ritrovo Lewis che aveva allungato, dopo poco arriva anche Melk. Fa freschetto a 1500m. mettiamo le mantelline e scendiamo ma anche in discesa la strada è veramente lunga. Ripartiamo da Arsoli cambiandoci poco, Lewis ci tira come sempre fino a Roma dove salutiamo Melk a Rebibbia e ci dividiamo poco dopo. Sono le 15 e avvertiamo un certo languorino....
Per gli amanti dei numeri e a beneficio dei partecipanti:





lunedì 22 aprile 2013

La domenica del diavolo solitario

Domenica 21/04/2013 ognuno di noi ha seguito la propria strada.
Cardax:
Dopo una notte di eccessi al burger king © , la sete mi sveglia rigorosamente alle 4am. Alle 6 e 30 decido di uscire visto che era impossibile riprendere sonno. Direzione castelli, solita strada ormai nota come "doriziana" ad un passo piu' che tranquillo. Salgo verso il lago cercando di scalre qualche classifica di strava, sulle note salite di castel gandolfo. Proseguo fino a rocca di papa salendo per la via dei laghi e mi fermo alla consueta fontanella. Alle panchine vicino alla fontanella vengo accolto da una gioventu' senza uguali, un gruppo di vecchietti con cani annessi che parlavano alla grande dei fatti del giorno passato.

9.00 am esatte
 Mangio una barretta biologica alla banana e me ne torno verso casa passando per Nemi. 80km e 1200mt di dislivello, giro tranquillo.
Profilo Altimetrico
Mappa del Lago

Jack:
La domenica si esce in bici e non serve neanche la sveglia: alle 6.48 sono già in strada verso i castelli. L'abbigliamento, nonostante la temperatura un po' rigida, è quello estivo, il freddo non mi tange ormai è tempo di pedalare e pedalare con vigore. Il circuito di Torvergata vola veloce e in un attimo sono sulla salita di via Fermi, Frascati è un attimo e sono di nuovo sulla salita del tuscolo; è incredibile che nonostante l'ora non sia il primo ad "aprire" il monte infatti vedo sfrecciare in discesa un ciclista in cervelo e pizzetto. 7.40 sono in cima e dopo un rapida foto a testimonianza della prova

scavallo e mi dirigo verso Grottaferrata per prendere Rocca di Papa dalla piazza di squarciarelli. Non male, la gamba risponde bene, sto riprendendo la forma e questo mi spinge a far girare le gambe ancora più velocemente. In paese non c'è tempo neanche per un panino, via dei Laghi e i Pratoni del Vivaro mi aspettano. Da Nemi la strada dei pratoni è in leggerissima discesa e viaggiare a più di 40 km/h è uno scherzo. Finita la discesa, inforco l'anagnina e in breve sono a Frascati... un paio di giri al circuito di Torvergata e prima delle 10 sono a casa con 70 km e 1200 di dislivello, daje

Alfettone:

Arrivo in griglia direttamente dalla stazione, prendo posizione e comincio a cercare i due Vittori , il tizio dietro di me mi fa "guarda che hai la ruota a terra"  mi faccio da parte e cambio al volo la camera d'aria, intanto avevano compattato le griglie e ero rimasto praticamente ultimo. Vabbè, passo 10 minuti a gonfiare prima della partenza. Parto a cannone e riprendo diversi gruppetti, finisco nel gruppo della Roma al fianco dell'Airone , mi sento benone e riesco perfino a superare qualcuno in salita. Dopo Nerola mi accorgo che la stessa ruota si stava afflosciando, mi fermo, gli do due pompate e riparto sperando che resista almeno fino all'assistenza, invece no si risgonfia subito. Mi rifermo e cambio la seconda e ultima camera d'aria, gonfio gonfio e penso, magari passano Vito e Carlo con le bombolette e riparto con loro invece  . Raggiunta una pressione accettabile estraggo la pompa dalla valvola e.....pfffffsssshhhhh mi resta la valvola attaccata alla pompa  . A quel punto chiamo un amico che abita li vicino e che doveva andare a Roma a lavorare e mi riporta a casa, unica nota positiva di tutta la situazione.
Peccato perchè avevo gestito bene fino a quel momento e avevo le gambe fresche per la salitona, posso sostenere di avere rosicato non poco.




sabato 13 aprile 2013

Ai castelli con Cardax

I Castelli danno sempre tanta soddisfazione; sono anni che bazzico lì in lungo in largo, o meglio in alto e in basso, ma ti  fanno sempre delle sorprese. Iniziamo dai numeri
Un giretto da 100 km con un dislivello di quasi 2000 metri non è male e tra l'altro oggi abbiamo scoperto una salita da morire con tratti anche al 28%, facevamo fatica a tenere la ruota anteriore giù
Appuntamento con Cardax alle 9.00 alla fine della Papalina a Castel Gandolfo a cui arrivo in netto anticipo, sono partito prima da casa e ho incontrato un tizio per strada che mi ha fatto fare la salita tra Marino e Castel Gandolfo a più di 30km/h di media, lo sto ancora odiando. All'appuntamento Cardax arriva puntuale, Paperoga, afflitto da quarto d'ora accademico congenito, si presenta con amico raccattato per strada in MTB. Cardax e Paperoga sono entrambi in tenuta diavola,

ma mentre Cardax sembra quasi da prima comunione tutto in tinta con bici e accessori e anche gamba depilata, Paperoga si presenta con il completo sgommato di grasso e con il muletto in acciaio che grazie a una violazione di qulache legge fisica riescce a stare tutta intera e a muoversi; i diavoli sono eterogenei e sui generis, si sà!

Scendiamo giù verso il lungo lago e intanto si chiacchiera allegramente  e scopriamo che l'amico in MTB è sardo e che è la prima volta in bici da queste parti. Nonostante questo Paperoga l'ha abbandonato al primo tornante verso via dei laghi, pessimo! Io parto, e mi ritrovo alla rotatoria sotto Rocca di Papa solo come un cane. Dopo un po' mi rendo conto che c'è qualcosa che non va, e grazie a una telefonata riparatrice scopro che la meta intermedia era Frascati e non Rocca di Papa da raggiungere tramite via Barozza. Mi metto sotto e dopo un  po' incrocio nuovamente Cardax, Paperoga era fuggito nel frattempo perché la sua uscita lunga era programmata per il giorno successivo. Io e l'amico cardax ci dirigiamo verso Monte Porzio su una salita pedalabile; anche Monte Compatri passa veloce, dopo la sosta alla fontana, finalmente si va alla volta di Rocca Priora. Se il paese si chiama Rocca, un motivo ci sarà e oggi l'ho scoperto: la ridente località laziale si trova in cima a una ripidissima salita che ci ha accolto con il cartello
Incredibile, non ho mai affrontato una salita così ripida, a un certo punto il 34x23 non mi bastava più, avevo finito le marce! Stringendo i denti e scacciando dalla mente il pensiero di fermarmi e girare la bici alla fine arrivo a Rocca Priora dove cardax mi raggiunge dopo qualche minuto.


Dopo i  #@#ZZ#### di rito per una salita del genere, tra l'altro non prevista, finalmente una discesa sull'Anagnina e poi i pratoni del Vivaro. Sono infidi verso Nemi perché sono in leggera salita e tra l'altro oggi controvento. Su via dei laghi ci fermiamo a un bar per un veloce ristoro con succo, tramezzino e caffè e dopo di che, ci congediamo, io verso casa, lui verso rocca di Papa per cercare di sfondare i 2000 di dislivello.
Ammazza 'sti castelli come ci hanno fatto divertire

venerdì 12 aprile 2013

Follie di Martedì

La settimana ha un altro sapore se si sceglie di andare a lavoro in bici. Anche il Lunedì mattina è diverso, specialmente adesso con la primavera che sta per esplodere. La temperatura, il sole, insomma tutte le condizioni climatiche sono ideali per pedalare, tanto che arrivato in prossimità dell'ufficio ho provato la stessa sensazione di quando andavo a scuola e decidevo di fare sega un minuto prima di entrare perché avevo più voglia di bighellonare che stare seduto dietro al banco. Ovviamente ora non è più possibile, ma alla fine è solo una questione di programmazione. Il diavolo tentatore è sempre dietro l'angolo e infatti l'amico diavolo cardax via chat ha cominciato a tediarmi con uscite pomeridiane in giro per i castelli.

Come diceva qualcuno di famoso, l'unico modo per sconfiggere le tentazioni e assecondarle; infatti la richiesta di permesso per il giorno successivo parte a bruciapelo. Ora resta da gestire il permesso a casa, ma questo è un'altra storia. Il giorno successivo arriva e io sono pronto con borraccia e paninozzo. L'amico cardax, da vero diavolo mi da una sola galattica, ma si sa i diavoli sono fatti così; io me ne frego, voglio pedalare e il sole mi farà compagnia. Mi dirigo verso Torvergata con il mio muletto, telaio rosso acciao con  componenti campagnolo un po' annata, il ciclista sono le gambe tutto il resto non conta.
La borsa è pesante, e la bici fa un po' di bizze perchè l'ho maltrattata ultimaente, ruota completamete svirgolata e i rapporti corti non entrano, ma non importa, si sale su a frascati da via enrico fermi. Infilo il rapporto meno peggio possibile e inizio a macinare metri preziosi; sento dei rumori dietro, una wiler mi supera ma io mi incollo, non lo posso perdere, il mio orgoglio non ha capito che sono una pippa. Lui rallenta e lo risupero per poi fermarsi, non ha retto psicologicamente il confronto, per fortuna. E' martedi, quindi le macchine ci sono, specialmente quando arrivo a frascati centro, ma io sguiscio via e mi ritrovo sulla strada verso il tuscolo. L'allenamento non è quello dei tempi d'oro ma ce la posso fare, stringo i denti e supero i primi 2 ramponi, poi la pendenza diminuirà e sarà tutta una questione di testa per resistere al dolore.
La cima da sempre soddisfazione, ma il contesto del martedì pomeriggio feriale da quasi ebbrezza. La primavera è arrivata, è venuto il momento di PEDALARE. Non male come uscita infrasettimanale, magari la prossima volta ci sarà anche qualche altro diavolo a farmi compagnia