sabato 1 giugno 2013

Tre diavoli al giro 3

Dopo la discesa a cannone di ieri verso Dobbiaco devo confessarvi di aver passato buoni venti minuti sotto la doccia calda perchè ero leggermente congelato, i francesi per questo hanno un aggettivo che rende l'idea, "frigorifié". Attendo i miei amici Claudio ed Elvio che sono saliti all'Auronzo a piedi come da tradizione (l'anno scorso si sono scalati tutto lo Stelvio da Bormio, 27km ndr.) e recuperiamo gli altri diavoli a Villabassa per un cenino di tutto rispetto (con annessa finale champions League): Tris di canederli, Spätzle di spinaci e tagliate di manzo condite da un ottimo Gewürztraminer.
La mattina, dopo una lautissima colazione alla Pension Frieda, raggiungo il Dorizio e il Fabio :) per la pedalata verso Bolzano. Indomito svesto il pantalone lungo invernale da colombiano (e non da trans-colombiano) e mi presento in calzoncini estivi diavoli visto che splende il sole e alle 8:00 ci sono già 7°C, UAO!
Ci dirigiamo con ciclabili spettacolari (appena sterrate in qualche caso) verso Brunico, il tutto è segnalato perfettamente con insegne in ogni dove, sono segnalate perfino le deviazioni/Baustelle come a Roma! Passiamo sotto il Plan de Corones imbiancato dalle nevicate dei giorni scorsi e mi verrebbe voglia di prendere pelli e sci e salire, ma non posso abbandonare i miei amici e poi stasera abbiamo un treno da prendere per rientrare a Roma.
Abbandono questi pensieri e pedaliamo a testa bassa nell'Ennerberg senza svoltare però verso San Vigilio, la nostra destinazione è infatti la Val Badia e la Val Gardena. C'è però un passo di mezzo come ci ricorda la strada che inizia a salire, La Villa, Corvara e Colfosco sono deserti e penso che questi periodi sono i più belli per
visitare queste montagne.




La pista Gran Risa di coppa del mondo sembra appena battuta, qua e la passano auto con sci Skitrab sul tetto, sono gli scialpinisti che approfittano di questa polvere bellissima. La salita al passo Gardena è facile, ma arrivano folate di vento gelido dai 2119 metri e un thé caldo è d'obbligo prima della discesa. Becchiamo alcuni inglesi che si cimentano nel giro dei quattro passi con carro scopa al seguito. Al passo i muri di neve fanno paura anche perché siamo a fine maggio e ci si prepara alla discesa indossando rigorosamente la sacca bici afgana di Mahdi sul petto al posto della gazzetta che si usava una volta. (Grazie Mahdi, mi hai salvato la vita! ndr.)
In un battibaleno siamo in valle, Selva, Santa Cristina e Ortisei passano veloci e dato l'anticipo sulla tabella di marcia mi piacerebbe salire all'Altopiano di Siusi, ma il Dorizio, che non ne vuole sentir parlare tira dritto a tutti gli incroci e ben presto siamo sulla ciclabile del Brennero a Ponte Gardena (penso Compatsch, Fiè allo Sciliar ci vediamo la prossima volta!). Ricordo di aver fatto questa discesa già altre volte, l'ultima con Nic un paio di anni fà dopo il Sella Ronda bike day. La ciclabile del Brennero è bellissima, segue il percorso della vecchia ferrovia attraversando meleti e vigne ed è percorsa, oltre che da famigliole italiane, da tedeschi e austriaci che lasciano le loro Audi/Bmw/Mercedes/Porsche in patria e scendono in Italia fino al lago di Garda con borse Ortileb pienissime. Dopo Prato Isarco e Cardano (e non Cardarello) arriviamo a Bolzano alle 15:30 dove è in corso il Südtiroler  Genussfestival ovvero il festival del gusto e dove taglieri di speck salumi e formaggi sono su ogni tavolo. Caffettino e via a smontare le bici, ma dimentico di fare la sgommata in stazione come da tradizione. Il treno alle 17 in punto parte, peccato stavolta niente notturnone pensa Fabio, ma anche l'ES comunque va bene. Il treno è spettacolare e alle 21:35 siamo a Roma Termini. Prendendo i posti singoli di fine vagone si può avere la bici al proprio fianco e si può tranquillamente leggere il giornale!
Con un'operazione di marketing questo treno si potrebbe rinominare Dolomiti express, ma si sa l'Italia non è una repubblica fondata sul turismo. Moretti daje!

Antonello Uran Uran

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